Tutti ne parlano come the place to be, il posto dove stare, come è scritto con orgoglio campanilista sulle targhe delle auto. Tutti ti dicono che ti piacerà di sicuro: per l’aria europea che si respira, per gli edifici storici che vi si trovano (per un’italiana è quasi come sentirsi a casa, in effetti) per i tram (N.B. la rete tranviaria più estesa del mondo), per i negozietti e le piccole boutique artigianali, per i graffiti che colorano la città.
Melbourne è senza dubbio la città australiana con il più forte influsso europeo, dove nel secondo dopoguerra si registrò il più alto tasso di immigrazione dall’Europa. Dopo quella inglese, la comunità più numerosa è quella greca, seguita da quella italiana, irlandese, francese, tedesca e via discorrendo.
Il Cafe Brunetti, la più famosa caffetteria del quartiere italiano, serve ogni giorno qualcosa come 5 mila espressi °_° Diversamente dalle altre città australiane, a Melbourne non si trovano solo ristoranti e cafe italiani, ma si può trovare qualunque genere di esercizi commerciali dove non dovete sforzarvi di parlare inglese: parrucchieri, estetiste, concessionari di automobili, alimentari, negozi di abbigliamento, negozi di orologi ecc. ecc. Lo stesso se cercate un professionista come un idraulico, un antennista, un imbianchino: dovrete solo cercare il professionista italiano che vi eviterà di dover tradurre la parola guarnizione.
Non a caso Melbourne è gemellata proprio con Milano, e da molti è definita la Milano d’Australia. Anche a Melbourne c’è un duomo gotico pieno di guglie e pinnacoli, anche se nero perché costruito con la roccia vulcanica. C’è la cultura del caffè, la buona cucina, l’arte e la moda vengono presi molto più sul serio che nelle altre città australiane. Ci sono tantissimi concept store dove, oltre all’ormai scontata libreria + caffè, si trovano interessanti negozi di design + abbigliamento, galleria d’arte + abbigliamento + parrucchiera e potrei continuare all’infinito.
Non posso che concludere con uno dei più famosi luoghi comuni su Melbourne: “Four Seasons in a day”, ovvero il cambio repentino di tempo all’interno della stessa giornata. Avevano ragione i Crowded House che, negli anni ’90, dedicarono addirittura una canzone a questa caratteristica di Melbourne: si esce in shorts e canottiera, con il sol leone, 30 gradi e la preoccupazione della crema solare, per ritrovarsi, qualche ora più tardi, infreddoliti, bagnati e con il vento che ti spazza via qualunque pensiero positivo rimasto nella tua testa. Solo imprecazioni! Ma si sa, siamo a Melbourne ! ;-)
Alla prossima
S.